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NSU RO 80-1971

 

 

 

1971 Pininfarina NSU RO80. - Prototipo funzionante

Alla fine degli anni settanta, in un periodo in cui vi era e si presumeva un’ulteriore interesse per le vetture di alta gamma, principalmente ispirate al classicismo e modelli principalmente a tre volumi, in Pininfarina si tentò di sviluppare il tema utilizzando il telaio della NSU 80 e relativa motorizzazione Wankel. 

Motorizzazione che in quegli anni era vista con curiosità e scetticismo, quindi necessitava di essere supportata da un’immagine relativamente innovativa ma non esagerata, poiché si riteneva che aggiungere una stranezza alla stranezza avrebbe dato risultati negativi.

Da parte mia devo dire che cercai di abbandonare in partenza tutti gli archetipi, cercando di rispolverare il concetto “Modulo” che si percepisce molto bene dalle bozze 

La soluzione ipotizzata in partenza era realizzabile, ma purtroppo, nell'eventuale sviluppo per la produzione, avrebbe portato a diversi problemi di ordine pratico, ergonomico e realizzativo. 
Oggi invece, con lo sviluppo dell’elettronica e dell’uso di nuovi materiali tutto sarebbe più facile e fattibile. 
Ad esempio, non era possibile pensare ad una nuova tipologia di fanaleria anteriore e posteriore, non era possibile adottare una strumentazione diversa da quella analogica e tanto meno utilizzare comandi ed interruttori che non fossero di produzione, anche i cerchi ruota erano “normali” ed i paraurti anteriori e posteriori rispecchiavano le normative USA.

Il pianale e la meccanica erano totalmente di serie ,con carreggiate strette ,pedaliera e assetto guida , non erano accettate modifiche se non minime.

Ad un certo punto decisi di "segare" letteralmente parte del tetto e creare un vano bagagli esterno aperto e successivamente chiuso 
Era nata la prima berlina pick-up quattro posti di lusso. 

Il problema era che all'epoca il "pick-up" non si sapeva neanche cosa fosse o perlomeno si relegava a ricordi delle città di provincia dell’ovest americano e quindi non si è spinta l’immagine in quella direzione, anche perché era difficile spiegare la necessità di un portabagagli esterno. 
Dava la sensazione di "contadino" e poi non vi era nulla da trasportare, se non valige o piccoli colli. 
Rivista oggi, , ritengo che potrebbe, opportunamente rivisitata, essere la capostipite di una nuova tipologia di auto di alta gamma, magari un po’ "snob", ma utile per trasportare molti degli innumerevoli gadget ai quali sembra non si possa più rinunciare. 

Molti oggi ci stanno provando e prima o poi questa idea sarà ripresa.



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